Borgo di Cleto, escursione tra mito e leggenda
Tra le tante bellezze e i tesori della Calabria che incantano e affascinano i visitatori della Calabria, quelli più suggestivi e apprezzati sono i borghi abbandonati. Tra mura e monumenti in rovina, vicoli abbandonati, sopravvivono dei luoghi magnifici che i turisti amano esplorare e scoprire, durante le vacanze in Calabria. Il viaggio alla scoperta della Calabria, ci porta nel suggestivo borgo di Cleto, ai piedi del Monte Sant’Angelo, in provincia di Cosenza.
Questo piccolo Borgo affascina i suoi visitatori fin dalle sue origini, tra mito e leggenda. Rispetto ad altri borghi della Calabria, Cleto non è completamente disabitato. Al contrario tra le abitazioni abbandonate e i vicoli silenziosi, può capitare di avvistare qualcuno, generalmente agricoltori, pastori, anziani che ritornano qui per brevi periodi di vacanza.
Per visitare il borgo, indossate delle scarpe comode, visto che la passeggiata a Cleto sarà suggestiva ma forse un po’ faticosa, giacché tutta in salita dalla base verso la punta della piramide. Durante la vostra camminata concedetevi qualche sosta di riposo, per ammirare quel che rimane dei monumenti che hanno fatto la storia di questo paese. La Chiesa della Consolazione, per esempio, venne realizzata nel 1600, secondo lo stile Bizantino. Particolare è il pavimento della Chiesa, con la raffigurazione del Fiore della Vita, a mosaico.
Nel 1500, invece, fu eretta la Chiesa di Santa Maria Assunta. La presenza di un arco in pietra tamponato, nella parte sud della struttura, fa pensare a una restaurazione apportata su una precedente pianta. La struttura, realizzata in pietra locale, presenta due portali, di cui quello della facciata principale è di origine seicentesca. Se possibile concedetevi una visita all’interno.
In cima, in cammino verso la cima del borgo, si mostra la Chiesa del Rosario, nota anche come la Chiesa Castellense.
La salita tra i vicoli e le piazze dell’antico borgo calabrese, culmina nella parte antica, dove s’innalza il Castello di Cleto, tra i più belli dei Castelli della Calabria. Il Castello di Cleto risale al periodo del Normanni, i quali si stabilirono proprio ai piedi del Monte Sant’Angelo, costruendo poi il castello sulla parte più alta del Monte. Le due torri del castello sono ancora oggi integri e visibili.
Sono diverse le iniziative volte a promuovere e a non far dimenticare questa meraviglia di tesoro nascosto. Tra queste il più famoso è il Festival di Cleto, messo in atto proprio nel periodo estivo per 3 giorni dal 2011, quando il numero di turisti è maggiore e il clima più vivibile è favorevole per questo tipo di escursioni. Durante la manifestazione il borgo quasi disabitato, riprende colore tra le manifestazioni teatrali, le esibizioni artistiche e popolari che si tengono per i suoi vicoli.
Vi state ancora chiedendo quale sia la leggenda di Cleto? Non preoccupatevi, vi accontentiamo subito. Nel mito greco Cleta (Kleta) era una delle Amazzoni, donne che dedicavano la loro vita alla guerra. Cleta era la nutrice di Pentesilea, partita verso Troia per scontrarsi con i Greci. Purtroppo la regina mori contro Achille e Cleta parti verso l’Asia per recuperare il corpo della sua amata Pentesilea e darle una degna sepoltura. Sbarcata sulle coste calabresi decise di fermarsi e fondare una città che portasse il suo nome.
Arrivare a Cleto non è difficile. Prendete l’uscita di Falerna, dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Da qui, sulla SS18, proseguite fino a Campora S. Giovanni, dove si trova l’incrocio con i semafori. Superate l’incrocio mantenendo la sinistra (se arrivate da sud, svoltate a destra). Da qui proseguite il viaggio seguendo le indicazioni per Cleto, che dista circa 20 minuti.
Foto di R. Longo e Antonio Renda.
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