Il torrone di Natale: la Cupeta calabrese
Continua il nostro viaggio tra i sapori e gli odori della preparazione dei dolci di Natale, tipici calabresi. Una festa ricca di tradizione e storia e anche ricca di pietanze tipiche per festeggiare questa ricorrenza.
Il croccante di mandorle o il torrone calabrese è tra i dolci di Natale in Calabria. Non tutti, però, conoscono molto la storia di questo prodotto, noto con il nome di Cupeta (ma di questo ci occuperemo più avanti).
Si tratta di un torrone a base di mandorle, sesamo, miele e zucchero, tipico della zona di Montepaone, in provincia di Catanzaro per questo noto come torrone montepaonese.
La ricetta originale è mantenuta segreta e per assaggiarla potreste tentare ai mercatini di Natale, solo in queste occasione potreste trovare il dolce preparato secondo la ricetta tipica calabrese. Siamo riusciti a recuperare, una parente vicina, una versione simile a quella originale. Ecco gli ingredienti per la cupeta calabrese:
- 250 gr di sesamo;
- ¼ di lit di mosto cotto;
- 25 gr di zucchero;
- 25 gr di miele;
- 50 gr di mandorle sgusciate;
- 50 gr di gherighi di noci;
Lavate i semi di sesamo e disponeteli su una teglia per farli asciugare e tostare leggermente in forno. Porta il mosto cotto a ebollizione. Una volta raggiunto il grado di ebollizione, aggiungete i semi di sesamo, lo zucchero, le mandorle e i gherigli di noci continuando la cottura e mescolando fino a ottenere un composto compatto.
Fatto ciò versate il tutto su una superficie abbastanza fredda, come per esempio il ripiano di un marmo, unto con l’olio e con l’aiuto di una spatola e mezzo limone muovete il composto fino a creare uno spessore di circa 1 cm e ½ .
Lasciate raffreddare e quando il torrone sarà leggermente duro, tagliatelo in piccoli pezzetti. Un consiglio? Servitelo freddo, accompagnato con un calice di passito.
Curiosità sulla Cupeta – Torrone Montepaonese
Come già anticipato, questo dolce è noto come Cupeta ma anche nella variante Cumpettu, Copata, Cubbiata. Esistono delle varianti di questo dolce in alcune zone della Campania, Puglia e Sicilia.
Il termine Cupeta avrebbe derivazione araba, qubbayt e significa “conserva dolce”. Il dolce compare come testimonianza in diversi testi storici, come i racconti popolari di Giambattista Basile. Questo è solo uno dei tanti dolci calabresi che presentano legami con il mondo arabo, come nel caso della scirubetta calabrese.
Esistono fonti che farebbero risalire il nome del dolce al latino cupedia, ma si tratta di un’indicazione errata dello studioso Matteo Camera, del 1838, non corrispondente a verità.
La ricetta originale viene tramandata di generazione in generazione, nelle famiglie dei Mastri cupetari, gli antichi “pasticceri” contadini che in passato avevano il compito di preparare questo dolce di Natale dei poveri, preparato con ingredienti essenziali e di stagione.
È proprio la presenza caratteristica del miele, difficile da lavorare in periodi caldi, ad aver “vincolato” la scelta per inserirlo nel ricettario dei dolci di Natale.
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