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Spiaggia Sant’Irene, relax tra sole e leggenda

Sabbia bianca e scogliere spettacolari caratterizzano le spiagge paradisiache della Costa degli Dei. Appena prima delle incantevoli spiagge di Zambrone. Ci troviamo nella baia di Sant’Irene il cui nome deriverebbe da una chiesa ormai andata completamente distrutta, ubicata in una vicina contrada omonima. L’azione del mare, di anno in anno, rende difficile l’accesso a questo angolo di paradiso. La spiaggia, difatti, lunga un chilometro è, a tratti, larga appena 10 metri.

Sul piccolo tratto di spiaggia era presente in passato un vecchio seminario abbandonato e oggi trasformato in un resort. La parte più ampia della spiaggia è occupata dal lido. Il resto è spiaggia libera, ma sappiate che dovrete giocare un po’ tra i sassi prima di riuscire a piantare un ombrellone.

Il fondale del mare discende lentamente e quindi per diversi metri è una piscina naturale, dove possono divertirsi i più piccoli ma anche chi vuole coccolarsi.

Diverse zone di questo piccolo tratto di spiaggia non sono però cosi sicure, soprattutto quelle a ridosso del costone che offrono un ombra naturale a cui è difficile resistere, soprattutto in giornate piuttosto calde. Il nostro consiglio è quello di mantenervi a distanza di sicurezza da quei 30 metri di spiaggia. Il costone potrebbe cedere in qualsiasi momento e causare danni irreparabili. Se volete passare da una parte all’altra della spiaggia, se anche voi amate esplorare i luoghi che visitate, è meglio farlo via mare. Sarà faticoso ma appagante e sicuro.

Con la giusta attenzione e le giuste misure di sicurezza potrete comunque godervi questa fantastica spiaggia. Tra la spiaggia e il piccolo resort è presente una piazzetta dove, durante la stagione estiva, è presente un baldacchino per acquistare dei panini, insalate e qualche bibita fresca. I prezzi per i panini sono medio alti, ma almeno si compensa con le porzioni abbondanti, soprattutto se prendete le focacce. Vi troverete anche un bar con tavola calda e servizi igienici. Sebbene ci sia il lido non vi aspettate di trovare delle docce sulla spiaggia. Almeno non erano presenti fino all’estate 2015.

Se siete degli amanti di snorkeling e immersioni, allora vi trovate nel posto giusto. Oltre ai fondali marini vi suggeriamo di fare qualche bracciata in più e raggiungere lo scoglio della Galea o Praca, posto a circa 120 metri di distanza dalla spiaggetta e intorno al quale ruotano leggende di sirene e pirati. Se siete dei pigroni allora noleggiate un pedalò o qualsiasi altra imbarcazione dal servizio del lido. Il prezzo del noleggio è di circa 10€ per 60 minuti.

La leggenda dello scoglio della Galea

spiaggia sant irene scoglio della galea

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Per chi non lo sapesse, la baia di Sant’Irene è nota anche come la Baia delle Sirene e dei pirati, per via delle storie che ruotano attorno allo scoglio della Galera o Praca. Questa roccia naturale è cosi nota per la sua particolare forma che per via delle numerose cavità, ricorderebbe delle cellette.   Anche in questo caso, ripercorrendo le leggende e le storie di questo luogo incantato, risaliamo al mito greco. È proprio qui, infatti, tra lo scoglio della Galea e Punta Zambrone che sorgevano le famose isole Itacesie, cosi denominate in memoria della patria di Ulisse.

Sembrerebbe che lo scoglio della Galea sarebbe l’unico monumento naturale, testimone di questo arcipelago. Inoltre diversi scogli che si trovano lungo il piccolo tratto di costa mantengono ancora oggi delle forme insolite e talvolta strane, tanto da spiegare il perché della presenza delle sirene su questa spiaggia, nei racconti popolari. Proprio per questo motivo s’ipotizza che il nome originario della Spiaggia di Sant’Irene, fosse Spiaggia delle Sirene.

spiaggia sant irene tesoro pirati

sant irene tesoro dei pirati isolotto

scoglio galea seduta pirati
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Tornando allo scoglio della Galera esiste una spiegazione leggendaria e un’altra di carattere storico. La leggenda narra che sullo scoglio venissero imprigionati e condannati a una morte lunga e dolorosa i pirati che osavano rubare il tesoro nascosto all’interno del costone roccioso. La possibile posizione del tesoro dei pirati nel costone roccioso di Sant’Irene è ancora visibile dall’esterno. Quando vi troverete davanti lo scoglio della Galea voltatevi e puntate lo sguardo verso il costone di roccia subito di fronte a voi. Noterete sulla parete una piccola cavità. Sembrerebbe proprio che li sia custodito il tesoro. Vi suggeriamo di non avvicinarvi perché nessuno è mai riuscito ad averlo.

I pirati venivano legati su delle sedute, ancora oggi visibili sullo scoglio, che durante il giorno si mantenevano sul livello del mare. Tra la sera e la notte, la marea si alzava lentamente, inabissando i pirati e soffocandoli sott’acqua. E proprio negli ultimi istanti di vita, nell’agonia, i pirati venivano raggiunti dalle sirene che infliggevano loro torture, smangiando il loro corpo.

La Tonnara Romana di Sant’Irene

spiaggia sant irene scoglio

 

vasche tonnara sant irene

 

interno vasca scoglio

 

vasca allevamento pesci

 

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Secondo gli studi archeologici, invece, lo scoglio della Galea non sarebbe mai stato una prigione dove i pirati venivano torturati dalle sirene, bensì una tonnara romana. Tra l’altro delle due rinvenute in Calabria, (l’altra nella Rocchetta di Briatico), quella di Sant’Irene sarebbe la meglio conservata.

Stando a quanto ci informa nei suoi scritti Columella in il De re rustica, presso la baia di Sant’Irene, era presente una grande pescheria. I tonni venivano avvistati dal promontorio di Sant’Irene, da cui ancora oggi è possibile notare le rovine di una torre quattrocentesca. I pescatori in mare, a bordo delle loro barche, mantenevano un sistema di reti che permetteva ai pesci vivi di dirigersi nella direzione di un sistema di vasche, costruite nelle cavità dello scoglio e comunicanti con delle vasche presenti in spiaggia, attraverso dei ponteggi in legno.

porticciolo

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Qui il pesce veniva ucciso e messo sotto sale. Una volta pronto, il pesce veniva conservato in pezzi in anfore di argilla (anfore)con una particolare salsa, garum (composta da piccoli pesci e interiora, messe a macerare nell’aceto). Il prodotto finito veniva poi venduto, via mare e via terra. Quelle via mare partivano dal piccolo porticciolo posto quasi difronte allo scoglio.
Le vasche scavate nello scoglio in mare erano state realizzate, dunque, per “mantenere al fresco” il pesce appena pescato, mentre quelle sulla spiaggia, solo per la lavorazione dello stesso.Il consumo di questo tipo di pesce era talmente apprezzato in epoca romana che furono realizzati diversi stabilimenti come quello di Sant’Irene.

Secondo un’altra spiegazione, invece, lo scoglio della Galea veniva impiegato per allevare i pesci e i pescatori vi lavoravano per preparare i pesci prima di portarli al mercato.

Arrivare alla spiaggia Sant’Irene

L’unico modo per arrivare alla Spiaggia di Sant’Irene è in auto. Dall’autostrada A3 prendete l’uscita per Pizzo e proseguite in direzione Briatico, sulla statale 522. Ci troviamo a circa 2 km da Briatico e 10 km da Tropea; troverete le indicazioni per l’Hotel Baia delle Sirene. Seguitele e anche voi arriverete alla spiaggia di Sant’Irene.




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